Quando si dice oro, oro puro, oro 750, oro 18 carati....e...

- Categoria: Le cose da sapere

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C’è oro e oro, ma per fortuna (e per legge), ogni gioiello deve riportare l’indicazione della quantità d’oro contenuta ed il marchio d’identificazione del produttore.

In Italia, la quantità d’oro è espressa in millesimi e, in breve, viene definita “titolo”.

Il “titolo” più in uso è il “750‰”, che vuol dire che il gioiello è costituito da 750 parti di oro puro e da 250 parti di altri metalli, normalmente argento e rame.

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La “lega”  è voluta per consentire al gioiello una maggior resistenza all’usura ed alla deformazione, rispetto all’oro puro che - come noto - è un metallo “tenero” e facilmente malleabile.

L’indicazione del “titolo” viene rappresentata iscritta in una figura geometrica, a secondo del suo titolo.

L’oro con titolo di lega “750‰”, è comunemente definito “oro a 18 carati”

L’oro si dice invece “puro” quando raggiunge il titolo di 999 ‰, denominato anche “oro a 24 carati”.

Origine della misura in “carati”

Il carato è una unità di misura identificata in  0,2 grammi.

La parola deriva dall'arabo “qīrāṭ” e significa "ventiquattresima parte".

Anche i greci, adottavano una misura simile, il “kerátion“,  riferito ai semi di carrubo ritenuti avere un peso uniforme, pari a circa 1/5 di grammo.

In verità è una leggenda ormai sfatata che i semi di carrubo abbiano tutti lo stesso peso , tuttavia l’uso del termine “carato” e la sua dimensione sono tutt’oggi in uso, oltre che nel settore dell’oreficeria, anche in quello delle pietre prezione e delle perle.


Per quanto riguarda l'oro,  il termine carato è universalmente accettato ed identifica le parti d'oro in una lega espressa in ventiquattresimi, come da origini arabe.

L’oro puro viene quindi indicato come “oro 24 carati”, ovvero  ventiquattro ventiquattresimi (24/24)

Nelle leghe d'oro un carato equivale dunque ad una di parte d'oro sul  totale delle 24 parti che costituiscono la lega.


La definizione “oro a 18 carati”  indica che la lega è costituita da 18 parti d'oro puro e 6 parti di altri metalli.

La sigla con la quale viene abbreviata la parola “carato” differisce a seconda che si tratti d’oro o di pietre preziose.

Nel caso dell’oro, l’abbreviativo è “kt” o solamente “k”, mentre per le pietre preziose e le perle, la sigla abbreviativa è “Ct”.

Pertanto avremo che l’oro potrà essere indicato, per esempio, come segue:

Oro puro: “oro 999 ‰”, euivalente a “oro 24 kt”, oppure a “oro 24k”.

Oro in lega: oro 750 ‰, equivalente a “oro 18 kt”, oppure “oro 18k

Per le pietre preziose e le perle, invece, il carato assume il valore sopracciato di 0.2 grammi.

Pertanto l’indicazione riportata a fronte di un diamante  significherà – per esempio –  che di un Diamante di Ct 1,50 equivale a 0,30 grammi.

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